“Lasciate ogni Green Pass o Voi che entrate”
Cosa cambia per le aziende con l’obbligo di controllo del Green Pass?
Questo cambiamento ha creato diverse difficoltà alle imprese. Ad esempio, mettiamo caso che un collaboratore “dimentichi a casa” il proprio Green Pass…cosa succede? Non potrà accedere al posto di lavoro, quindi resta a casa, senza salario e senza provvedimento disciplinare (a meno che non reca un danno evidente all’azienda!)
E per i dipendenti che sono in attesa del Green Pass o che non hanno ricevuto la dose vaccinale?
Il dipendente presenta, sul posto di lavoro, l’esito di tampone molecolare negativo effettuato al massimo 72 ore prima e che, la scadenza dello stesso esito del tampone, rispetti gli orari di attività lavorativa. Ciò significa che il dipendente non vaccinato e senza Green Pass, dovrà sottoporsi a 2 o 3 tamponi durante la settimana lavorativa!
Quindi risolviamo con lo smart working? Anche questa opzione non è contemplata se il lavoratore non possiede il Green Pass. Se invece la scelta del “lavoro agile” fosse imposta dell’azienda per motivi organizzativi interni, allora il collaboratore non è obbligato alla presentare il Certificato Verde.
Proprio per parlare di controlli di Green Pass, lo Stato prevede 2 modalità: piattaforma digitale automatizzata o controllo manuale. Tuttavia ATTENZIONE! il Garante della Privacy, impedisce di “raccogliere, in qualunque forma , i dati dei collaboratori interessati compreso il QR Code del Green Pass!”
Volendo, il Certificato Verde può essere richiesto dal datore di lavoro o da un suo delegato al dipendente, anche 48h prima dello svolgimento dell’attività lavorativa… MA (c’è sempre un ma…) si può richiedere solo per far fronte alle “esigenze organizzative come, ad esempio, attività svolte su turnazione o connesse alle erogazioni di servizi essenziali”.
La domanda più importante è….si possono fare dei controlli a campione dei collaboratori? La risposta è…Sì, per un minimo del 20% al giorno della popolazione dipendente e “prioritariamente” entro la mattinata. Questo significa che nell’arco dei 5 giorni lavorativi…bisognerà controllare tutta la popolazione aziendale!
E per i lavoratori in somministrazione? Per ora, vige il doppio controllo sia dall’Agenzia di Somministrazione che dall’azienda cliente. Ovviamente, questa regola vale anche per tutti i tecnici, istallatori, personale delle pulizie ecc… che saltuariamente viaggiano tra un’azienda cliente e l’altra.
Quali sono i veri pericoli “economici” che si possono incontrare?
- Aziende e PMI che “omettono” le verifiche del Green Pass! Semplice, l’imprenditore può scegliere come saldare la multa a suo carico dalle 400 alle 1.000 euro. E se la violazione si ripete, si raddoppia la cifra da pagare! Per evitare le multe e sanzioni, l’imprenditore può nominare un responsabile dei controlli e sostituire, per un periodo limitato nel tempo, i dipendenti che non hanno il Certificato Verde.
- Collaboratori che preferiscono barare il “Green Pass” aggirando i controlli. In questo caso, se il collaboratore sfrontato, entra in azienda senza il possesso del Certificato Verde, rischia:
- di pagare una multa dalle 600 alle 1.500 euro,
- la sospensione dal lavoro e quindi torna a casa e senza stipendio,
- una segnalazione da parte del datore di lavoro direttamente al prefetto.
Da un lato, l’obbligo di controllo del Green Pass sul posto di lavoro è stato concepito come un incentivo alla vaccinazione, dall’altro come uno strumento per garantire l’apertura in sicurezza delle attività economiche e dei servizi o almeno…fino al termine dello stato di emergenza Covid-19 che scade il 31.12.2021!